Regolamento per il rilascio del Certificato di Abilitazione alla Riproduzione

Art. 1 - Istituzione e requisiti del "Certificato di Abilitazione alla Riproduzione" (C.A.R.)

Il Club Italiano Drahthaar (C.I.D.) provvederà al rilascio di un "Certificato di Abilitazione alla Riproduzione" (di seguito indicato anche con la sigla di "C.A.R.") ai soggetti di razza Deutsch-Drahthaar regolarmente iscritti al LOI, o ad un altro albo genealogico straniero, purché riconosciuto dalla F.C.I., che risulteranno in possesso dei seguenti requisiti:

a) - Attestazione di superamento della "Prova di Abilitazione alla Riproduzione" (di seguito indicata anche con la sigla "P.A.R.");
b) - Attestato di esenzione da displasia dell'anca, rilasciato da centri di lettura ufficiale, sia italiani, sia stranieri;
c) - Conseguimento di una qualifica, quanto meno di Molto Buono ("MB") in un Raduno ufficiale del C.I.D. o in una Esposizione Speciale Drahthaar.
Ai fini dell'attestazione di cui al punto a), si considera valida e sufficiente anche l'attestazione di superamento della "prova esordienti C.I.D". Agli stessi fini il requisito di cui al punto a) sarà considerato sussistente anche rispetto a soggetti che abbiano conseguito il "Brevetto di Riporto C.I.D.", con una valutazione di almeno "Eccellente" ("Ecc"), il "Brevetto di Lavoro in Acqua C.I.D.", con la valutazione di almeno "Molto Buono" ("M.B."), e abbiano ottenuto una qualifica di almeno "Molto Buono" ("M.B.") o in alternativa il "Certificato di Qualità Naturali" ("C.Q.N.") in una "prova di caccia su selvaggina naturale con o senza selvatico abbattuto", Speciale Drahthaar. Il Certificato di Abilitazione alla Riproduzione sarà rilasciato anche a tutti i soggetti che siano stati proclamati Campioni Sociali C.I.D. fino al 31/12/94, purché riconosciuti esenti da displasia dell'anca.

Art. 2 - Contenuto del "Certificato di Abilitazione alla Riproduzione" (C.A.R.)

Nel Certificato di Abilitazione alla Riproduzione saranno riportati i seguenti dati:
a) - Numero progressivo di archivio del C.A.R.;
b) - Dati identificati del cane:
  • Nome (con eventuale affisso)
  • Data di nascita
  • Numero di certificato LOI
  • Numero di tatuaggio
  • Sesso
  • Colore;

c) - albero genealogico comprendente genitori e nonni, con specificato l'eventuale conseguimento da parte di questi del C.A.R., ed il relativo numero di archivio;
d) - Elenco dei risultati che hanno legittimato il conseguimento del C.A.R.;
e) - Elenco dei risultati ottenuti dal soggetto in altre prove sia italiane, che estere. Tale annotazione sarà effettuata solo su richiesta espressa dal proprietario del cane, anche in epoca successiva al rilascio del C.A.R., e comunque previa presentazione della documentazione attestante il risultato del quale si richiede l'annotazione.

Art. 3 - Prova di Abilitazione alla Riproduzione (P.A.R.)

La prova di Abilitazione alla Riproduzione (P.A.R.) è regolata dalle seguenti disposizioni:
a) - Sono ammessi solo soggetti di razza Deutsch-Drahthaar, senza alcuna limitazione di età e/o di precedenti prove già superate;
b) - Ogni soggetto, indipendentemente dal risultato precedentemente ottenuto, non potrà essere presentato più di tre volte alla P.A.R.;
c) - Ogni conduttore non può presentare più di due soggetti per ogni P.A.R.;
d) - La P.A.R. viene giudicata da un collegio di non più di tre giudici dei quali dovranno necessariamente far parte almeno un giudice ufficiale dell'E.N.C.I., abilitato per le prove di caccia pratica, ed almeno un giudice interno incaricato dal C.I.D. Il C.I.D. si occuperà della preparazione ed istruzione di tali giudici interni, scegliendoli tra gli allevatori o i soci affiliati del C.I.D. stesso, secondo modalità che saranno definite, e provvederà a riportare i nominativi complessivamente prescelte nell'ambito di un elenco che sarà pubblicato annualmente sull'annuario del C.I.D.

Art. 4 - Discipline e valutazioni della P.A.R.

La P.A.R. si incentrerà sulle seguenti discipline e sarà valutata in base ai seguenti parametri: punti indice moltiplicativo totale
  • Naso 0-12 x2 0-24
  • Ferma 0-11 x2 0-22
  • Cerca 0-11 x2 0-22
  • Obbedienza e collegamento 0-11 x1 0-11
  • Passione e piacere al lavoro 0-11 x1 0-11
  • Riporti
    • Anatra 0-10 x1 0-10
    • Penna (fagiano) 0-10 x1 0-10
    • Pelo (coniglio) 0-10 x1 0-10 0-120
  • Comportamento allo sparo sul terreno:
    • Indifferenza
    • Leggero timore
    • Paura
  • Forte paura Comportamento allo sparo in acqua:
    • Indifferenza
    • Leggero timore
    • Paura
    • Forte paura

Art. 5 - Punteggi delle singole discipline.

Le singole discipline saranno giudicate in base ai singoli punteggi:
  • 12 = Eccellente
  • 11 - 10 - 9 = Molto buono
  • 8 - 7 - 6 = Buono
  • 5- 4 - 3 = Sufficiente
  • 2 - 1 = Scarso
  • 0 = Insufficiente
In relazione alle singole valutazioni, in particolare per quelle che possono essere riportate secondo tre possibili punteggi (Molto Buono, Buono e Sufficiente), il giudizio dovrà tener conto delle maggiori o minori difficoltà incontrate dal cane, sia di tipo climatico-ambientale (assenza di vento, pioggia, caldo eccessivo, selvaggina difficile, terreni poco idonei, specchi d'acqua insufficienti, ecc.) sia per errori chiaramente imputabili al conduttore. In tali casi, il punteggio intermedio (rispettivamente 10, 7, 4) sarà assegnato al cane che effettuerà la prova in condizioni normali, o di normale rilievo. Le maggiori o minori difficoltà sopra indicate, così come una prestazione di maggiore o minore rilievo, incideranno pertanto nell'attribuzione di un punto in più, od in meno, con riferimento ai punteggi previsti da ogni singola valutazione. Il punteggio "12" può essere assegnato solo nella valutazione della dote naturale più importante, cioè il "naso". Il punteggio finale da attribuirsi nelle singole discipline è calcolato in base alla media del voto assegnato dai singoli giudici, arrotondato per difetto o per eccesso a seconda che il risultato sia uguale e inferiore o superiore a 1/2 unità (es.: nel caso il risultato medio sia 8.33, il punteggio finale sarà 8; nel caso il risultato medio sia 8.50, il punteggio finale sarà 8; nel caso il risultato medio sia 8.66, il punteggio finale sarà 9).

Art. 6 - Requisiti e doti di ordine generale nella valutazione della P.A.R.

Nel giudicare un cane nella prova di Abilitazione alla Riproduzione, occorrerà tener conto, ed opportunamente distinguere, fra requisiti minimi per il superamento della prova, e doti di mera valutazione qualitativa. I requisiti minimi corrispondo essenzialmente a doti indispensabili per un cane da caccia, e sono tali da non ammettere alcuna possibilità alternativa: il cane "deve" cioè avere quelle doti, ovvero "deve" svolgere quel certo lavoro (es. cerca, ferma, ingresso in acqua per il riporto, riporto stesso). I requisiti minimi per il superamento del P.A.R. sono indicati nelle regole in ordine alle singole discipline e corrispondo ai casi nei quali si richiede una valutazione minima di "sufficiente". Sono invece doti meramente valutative quelle che dovranno essere prese in considerazione per il giudizio qualitativo del cane, e che consentiranno di guardarne il valore in base a criteri comunque superiori alla sufficienza. In questi casi occorrerà perciò tener conto di come il cane "'dovrebbe" svolgere l'esercizio secondo i requisiti ottimali dello standard di lavoro, e conseguentemente valutarne l'operato in termini più o meno buoni, più o meno eccellenti, ecc.

Art. 7 - Requisiti e doti di ordine particolare nella valutazione della P.A.R.

Nella valutazione delle singole discipline i giudici si atterranno alle indicazioni seguenti, tenendo conto del fatto che il giudizio di alcune discipline (es. "Obbedienza e collegamento", "Passione e piacere al lavoro"), dovrà essere frutto di un giudizio globale e coordinato dai dati espressi anche dalle altre voci. Il cane che si rifiuti di eseguire un esercizio obbligatorio riceverà il giudizio "insufficiente" (con punteggio" 0"), e non potrà superare la prova. Il cane che effettui tale esercizio in termini assolutamente inidonei per un corretto impiego venatorio riceverà un giudizio di "scarso" (con punteggio "1" o "2"), e non potrà superare la prova.

Art. 8 - Valutazione del "Naso".

La potenza olfattiva del cane deve essere giudicata con speciale attenzione ed accortezza. Essa si esprime dalla facilità d'incontro del soggetto, dalla distanza del selvatico fermato (in considerazione delle condizioni meteorologiche presenti), dalla percentuale di selvatici fermati o sfrullati, dalla capacità di mantenere il contatto col selvatico che si allontana di pedina, dalla percezione di pasture, passate di animali, ecc. Tutte le occasioni per valutare la potenza olfattiva devono perciò essere sfruttate. Il 12 deve essere assegnato solamente in casi eccezionali, quando tutto il collegio giudicante sia d'accordo. Il molto buono deve esprimere la valutazione ottimale e deve essere assegnato a quei soggetti che dimostrino naso, che fermino la quasi totalità dei selvatici incontrati, che sfruttino il vento buono, cercando prevalentemente a testa alta, che limitino gli accertamenti al terreno nei tempi giusti, riservando l'11 a quelli che si dimostrino migliori. Comunque anche il 9 determina la valutazione di soggetti di ottimo naso, ma che magari abbiano sfrullato qualche selvatico utile. Il buono si assegna a cani che commettano qualche errore di troppo, dimostrando di sfrullare selvatici a distanze utili di ferma, o che dettaglino troppo a lungo, dimostrando di possedere scarso discernimento e ridotta capacità di risolvere. Il sufficiente denota soggetti al limite dell'utilizzo, che, pur dimostrando doti di ferma, sfrullino ripetutamente il selvatico, seguendo l'emanazione dello stesso sempre a testa bassa, dimostrando spesso di perdere il filo dell'emanazione. Sono soggetti ancora utili per la caccia, ma il cui utilizzo in allevamento deve porre attenzione particolare. La valutazione di scarso o insufficiente, da riservare a soggetti particolarmente negativi, non permette il superamento della prova.
Art. 9 - Valutazione della "Ferma".
La ferma deve essere valutata più sotto il profilo funzionale che estetico. Il soggetto che abbia fermato ripetutamente, che in ogni occasione dimostri sensibilità di ferma, che "tenga" la ferma stessa, aspettando l'arrivo del conduttore, deve avere giudizio di molto buono.

Se il cane ha fermato, non deve essere presa in considerazione la presenza o meno del selvatico (ferma a vuoto), che deve incidere solo sulla valutazione della voce "naso", nè tanto meno il tipo di selvatico eventualmente fermato dal cane. Il cane che ha fermato, anche a vuoto, ha certamente avuto una percezione errata del selvatico, ma sicuramente ha dimostrato di possedere doti di ferma. La diversa valutazione nell'ambito del molto buono (11-10-9), sta solamente nelle diverse note di stile di ferma, secondo lo standard ideale del Drahthaar (ideale: se "avverte" la presenza del selvatico, dopo una fase di rallentamento, ferma ben eretto sugli arti, talvolta con un arto sollevato, testa alta e canna nasale sull'orizzontale o quasi, coda sul prolungamento della linea dorsale o leggermente al di sotto o al di sopra - se "avverte" improvvisamente il selvatico, ferma repentina ma non di scatto, anche con flessione sugli arti, collo proteso in avanti e canna nasale sull'orizzontale o leggermente al di sotto, la testa però sempre rivolta verso il selvatico). Il buono va riservato a quei soggetti che, pur fermando il selvatico, si dimostrino nervosi e tendano ad incalzare il selvatico mettendolo in ala prima che arrivi il conduttore, dimostrando in tal modo di possedere una ferma utile alla pratica venatoria a livello minimo. Il sufficiente va riservato a quei soggetti che, pur fermando il selvatico, lo incalzino e lo carichino dopo qualche istante, rendendo la ferma stessa inutile ai fini venatori. Questi soggetti devono essere eventualmente utilizzati in allevamento con molta attenzione. Scarso va assegnato a quei soggetti che puntino solamente il selvatico senza abbozzare ad una qualsiasi forma di ferma vera e propria e insufficiente a quelli che in presenza dell'animale, invece di rallentare, accelerino il passo, fino a caricare il selvatico mettendolo in volo, senza che abbiano nemmeno accennato a puntarlo. Il giudizio di scarso e insufficiente non permettono il superamento della prova.

Art. 10 - Valutazione della "Cerca".
Il molto buono va riservato a quei soggetti che dimostrino continuità di cerca, che sfruttino tutto il terreno a disposizione, senza tuttavia uscire di mano, se non per brevissimi istanti. Il cane che, sfrenato, esce continuamente di mano, non può ottenere questa qualifica. Deve perciò essere una cerca estremamente redditizia in funzione dell'utilizzazione venatoria. per l'assegnazione dei punteggi più alti, è la cerca ordinata, associata ad un percorso regolare. E' considerato un pregio, e quindi da premiare, il tentativo del cane di insistere nelle zone ove presumibilmente è più probabile il reperimento del selvatico. Il buono va assegnato ai soggetti che abbiano una cerca con molte pause immotivate, che pur cercando prevalentemente al galoppo, si muovano per lunghi periodi al trotto. Cani che troppo spesso escano di mano devono ricevere questa qualifica così come quelli che dimostrino una cerca troppo ristretta o troppo disordinata. Il sufficiente va riservato a soggetti che cerchino quasi esclusivamente al trotto, che non prendano terreno, allontanandosi solo di alcuni metri dal conduttore, pur effettuando una cerca ancora utile ai fini venatori. Scarso deve essere assegnato a quei soggetti che dimostrino cerca inutile ai fini venatori e insufficiente a quelli che, una volta sganciati anche dopo ripetuti incitamenti, non si muovano dai piedi del conduttore. Il giudizio di scarso e insufficiente non permettono il superamento della prova.

Art. 11 - Valutazione di "Obbedienza e collegamento".

Il molto buono si assegna ai soggetti che dimostrino ottimo dressaggio, anche nella correttezza dei riporti, ubbidienti ai comandi, che si comportino correttamente al guinzaglio, che a fine turno si facciano legare senza problemi, che si dimostrino attenti ai segnali di fischietto, ecc. Si tiene conto anche della capacità di mantenere il contatto col conduttore così come il comportamento del cane alla vista del selvatico (non si deve comunque pretendere che il cane sia fermo al frullo, semmai questo pregio incide nell'assegnazione dei punteggi più alti). Il buono e il sufficiente si assegnano ai soggetti che dimostrino le qualità sopradescritte ad un livello inferiore o ancora al limite, sempre in funzione dell'utilizzo venatorio. Scarso va assegnato al soggetto che dimostri assoluta indipendenza dal conduttore, che si comporti sul terreno come se quest'ultimo non fosse nemmeno presente. Tale qualifica può ancora permettere il superamento della prova, purché il giudizio della ferma sia il molto buono. Insufficiente si assegna al cane che, liberato, vada per conto suo, sordo ai richiami, allontanandosi e rendendosi in tal modo inutile ai fini venatori. Ovviamente tale valutazione non permette il superamento della prova.

Art. 12 - Valutazione di "Passione e piacere al lavoro".

E' una valutazione che scaturisce dalla osservazione di come il cane svolge tutte le discipline della prova che richiedano voglia di lavorare: cerca, obbedienza e collegamento e riporti. Il molto buono va assegnato ai soggetti che cerchino con passione ed avidità, che si assoggettino senza problemi ai comandi del conduttore anche gravosi, come il cercare in terreni difficili e ricchi di vegetazione, che si indirizzino al riporto con prontezza ed eseguano gli stessi con disinvoltura e soddisfazione, entrando in acqua per il riporto dell'anitra senza esitazioni al primo comando. Il buono si assegna ai soggetti che dimostrino meno impegno o che lo facciano perché continuamente sollecitati. Tale valutazione si assegna ai soggetti che dimostrino una qualche formadi ritrosia ai riporti o che entrino in acqua solo dopo ripetuti incitamenti. Il sufficiente, da assegnare a cani non particolarmente brillanti, che eseguono i comandi dopo insistenti incitamenti e senza entusiasmo, induce l'utilizzo del soggetto in allevamento con doverose riflessioni. Scarso e insufficiente, da assegnare a cani con passione inutile ai fini venatori, non permettono il superamento della prova.

Art. 13 - Valutazione del "Riporto".

Il giudizio in ordine al "riporto" si articola nelle tre prove relative al riporto dell'anitra dall'acqua, al riporto della selvaggina di pelo, ed al riporto della selvaggina di penna.

Art. 14 - Riporto dell'anitra.

Si libera l'anitra in acqua profonda, alla presenza e alla vista del cane, quindi si invita il conduttore a liberare il cane affinché questo riporti, quando l'anitra si sia portata ad una certa distanza dalla riva. Quando il cane inizia a nuotare dirigendosi verso l'anitra, si spara uccidendola, il cane deve prendere l'anitra e riportarla al conduttore. E' permesso, purché il conduttore sia d'accordo, in sostituzione di un'anitra viva, lanciare in acqua un'anitra uccisa da poco, eventualmente giò riportata da altri cani (purché si informi il conduttore anche di questo fatto), sempreché sia ancora in buono stato. In condizioni che non permettano l'uso del fucile è facoltò del collegio giudicante utilizzare la pistola a salve per la valutazione del comportamento del cane allo sparo. Il molto buono si assegna al soggetto che entri senza esitazioni in acqua, che abbocchi senza problemi e riporti immediatamente l'anitra al conduttore, senza mai lasciare la stessa. E' permesso un aggiustamento della presa all'atto dell'abbocco. Il 10 si assegna al soggetto che riporta da manuale: entrata in acqua senza esitazioni, indifferenza allo sparo, preciso abbocco, ritorno immediato a riva e al conduttore, posizione di seduto e rilascio del selvatico a comando, il tutto senza che il selvatico venga lasciato nemmeno per un attimo e senza che il cane si scrolli l'acqua di dosso, se non dopo aver consegnato. Il 9 va dato al soggetto che riporti nel modo sopradescritto, ma che nell'esecuzione delle sequenze non si sieda davanti al conduttore o si scrolli prima della consegna o che appoggi il selvatico a terra per un attimo per migliorare la presa (senza lasciarlo!!!) o che abbia una leggera esitazione nella prontezza del riporto, distraendosi durante il tragitto di andata al selvatico o di ritorno al conduttore, o che esegua tutte le sequenze in modo corretto ma con ripetuti comandi (è ammesso solo incitare una paio di volte il soggetto al riporto e ordinare a voce il seduto una volta che il cane sia di fronte al conduttore). Se il soggetto ha commesso più di un paio degli errori che determinano l'assegnazione del 9, la valutazione viene abbassata al buono, con punti 8. Il buono con punteggio di 7 o 6 si assegna se gli errori sopradescritti sono ripetuti per molte volte, soprattutto se il cane esita ad entrare in acqua o raggiungere il conduttore o se una volta arrivato nelle vicinanze, inizia a divagare, compiendo magari alcuni giri attorno allo stesso, prima di sedersi o di consegnare oppure se il cane durante il riporto, pur eseguendo correttamente tutte le sequenze, abbandona a terra solo per un attimo la presa del selvatico dopo l'abbocco, ma che subito e volontariamente lo riprende e conclude correttamente il riporto. Il sufficiente va assegnato al soggetto che entri in acqua solo dopo prolungati incitamenti e tentativi o abbandoni la presa del selvatico e ritorni a riprenderlo solo al comando del conduttore. Se tutte le altre sequenze sono corrette si assegna un 5, se ci sono piccoli errori, si assegna il 4, se tutte le sequenze sono scorrette, ma il cane riporta al conduttore l'anitra, il punteggio è 3. Scarso si assegna al cane che porti a riva il selvatico in modo che lo stesso possa essere recuperato dal conduttore, ma che non esegua un vero e proprio recupero. Insufficiente si assegna al cane che non entri in acqua o che non porti a riva l'anitra o che cerchi di occultarla. L'insufficiente non permette il superamento della prova.

Art. 15 - Riporto della selvaggina di penna.

Si sceglie un terreno aperto, in modo da poter vedere tutta l'azione del cane, possibilmente ricoperto da vegetazione bassa. Un giudice, o un addetto scelto dalla giuria, prende un fagiano (o un altro selvatico di penna) ucciso da poco e lo striscia per circa 50-60 metri sul terreno, percorrendo solo un angolo ottuso dopo circa 30-40 metri, senza che il cane veda la preparazione di tutte le operazioni, segnando con alcune penne l'inizio della pista. Alla fine di quest'ultima il tracciatore lascia il fagiano sul terreno senza nasconderlo e dopo aver percorso una ventina di metri, cerca di occultarsi nel modo migliore. Un altro giudice conduce poi il conduttore col cane all'inizio della traccia, invitandolo a comandare il riporto al cane stesso. Il conduttore non si deve muovere da tale punto; è permesso solamente indirizzare il cane sulla pista per una quindicina di metri. Il cane deve risalire la traccia e una volta trovato il selvatico, deve riportarlo sollecitamente al conduttore (tale esercizio, è bene chiarirlo, non serve a valutare la capacità del cane a seguire la pista, cosa intuitivamente abbastanza elementare per cani dotati di naso appena sufficiente, ma a vedere se il soggetto, una volta fuori dal controllo del conduttore, è in grado di recuperare e riportare autonomamente).Il molto buono con punteggio di 10 si assegna al soggetto che senza esitazioni percorra la pista e, una volta trovato il fagiano lo riporti speditamente al conduttore, senza mia lasciarlo e senza appoggiarlo a terra, sedendosi davanti al conduttore stesso e lasciandolo solo al comando. Il 9 va dato al soggetto che ritorni una sola volta dal conduttore senza selvatico, ma che una volta rilanciato riporti nelle modalità sopradescritte o riporti nel modo sopradescritto, ma che nell'esecuzione delle sequenze non si sieda davanti al conduttore o che appoggi il selvatico a terra per un attimo per migliorare la presa (senza lasciarlo!!!) o che abbia una leggera esitazione nella prontezza del riporto, soprattutto durante il tragitto di ritorno al conduttore, o che esegua tutte le sequenze in modo corretto ma con ripetuti comandi (è ammesso solo incitare un paio di volte il soggetto al riporto e ordinare a voce il seduto una volta che il cane sia di fronte al conduttore). Se il soggetto ha commesso più di un paio degli errori che determinano l'assegnazione del 9, la valutazione viene abbassata al buono, con punti 8, così come se il cane viene rilanciato sulla pista più di una volta perché non ha trovato il selvatico. Il buono con punteggio di 7 o 6 si assegna se gli errori sopradescritti sono ripetuti per molte volte, soprattutto se il cane esita a raggiungere il conduttore o se una volta arrivato nelle vicinanze, inizia a divagare, compiendo magari alcuni giri attorno allo stesso, prima di sedersi o di consegnare oppure se il cane durante il riporto pur eseguendo correttamente tutte le sequenze, abbandona a terra solo per un attimo la presa del selvatico dopo l'abbocco, ma che, subito e volontariamente, lo riprenda e concluda correttamente il riporto. Il sufficiente si assegna al soggetto che, non trovando autonomamente il selvatico, costringa il conduttore a dirigerlo sullo stesso accompagnandolo per un lungo tratto o che dopo aver abbandonato il selvatico, lo recuperi, riportandolo solo dopo prolungati incitamenti. Se tutte le altre sequenze sono corrette, si assegna un 5, se ci sono piccoli errori, si assegna il 4, se tutte le sequenze sono scorrette, ma il cane riporta al conduttore il fagiano, il punteggio è 3. Scarso si assegna al cane che in ogni caso riporti il selvatico in modo che lo stesso possa essere recuperato dal conduttore, ma che non esegua un vero e proprio recupero, costringendo il conduttore a portare il cane nelle immediate vicinanze del selvatico. Insufficiente si assegna al cane che non riporti, che rifiuti anche l'abbocco o che cerchi di occultare il selvatico una volta trovatolo. L'insufficiente non permette il superamento della prova.

Art. 16 - Riporto della selvaggina di pelo.

Valgono il regolamento e le considerazioni fatte per il riporto del fagiano dell'Art. 15, ma per il riporto si utilizza una lepre o un coniglio.

Art. 17 - Valutazione del "Comportamento allo sparo".

Si valuta sul terreno, durante la cerca, sparando due colpi di fucile o di pistola a salve quando il cane è a 30-50 mt. dal conduttore, all'ordine del giudice, a distanza di tempo di circa 30 secondi l'uno dall'altro e durante il riporto dell'anitra dall'acqua profonda. Se il cane durante la cerca sul terreno non si lascia distrarre dagli spari e continua a cercare, magari con maggiore ardore e/o durante l'avvicinamento all'anitra in acqua non interrompe l'azione, ma al contrario si eccita ancor maggiormente, si avrà l'indifferenza all sparo. Se il cane interrompe la cerca sul terreno e/o interrompe l'avvicinamento all'anitra in acqua, dimostrando disorientamento, ma riprende l'azione al comando del conduttore entro pochi secondi, si avrà il leggero timore allo sparo. Se il cane al colpo di fucile interrompe la cerca sul terreno, rifugiandosi dal conduttore e/o ritorna frastornato a riva nel riporto dell'anitra, ma entro due, tre minuti si riprende, si avrà paura allo sparo. Se ritorna dal conduttore terrorizzato o, peggio, se fugge, si avrò forte paura allo sparo. Negli ultimi due casi la prova non può essere superata.

Art. 18 - Controversie in ordine al rilascio del C.A.R. od al superamento della P.A.R.

Per qualunque contestazione in ordine al rilascio del C.A.R. od al superamento della P.A.R. deciderà insindacabilmente il Consiglio Direttivo del C.I.D. in carica al momento del giudizio. Ogni contestazione dovrà essere presentata personalmente dall'interessato, che provvederà ad inviare copia scritta al Presidente del C.I.D., a mezzo raccomandata A.R., entro il termine perentorio di un mese dalla data alla quale si riferiscono i fatti oggetto di contestazione. Il giudizio sulle contestazioni sarà posto all'ordine del giorno della prima riunione utile del Direttivo del C.I.D. La decisione verrà presa in base alla maggioranza dei Consiglieri presenti, ed il Presidente del C.I.D. provvederà a comunicare per iscritto all'interessato l'esito del giudizio.

Prove di lavoro del C.I.D